Eva

Eva

Psicologa

SSF per Eva è: "Costruire - e stare - insieme"

 

Cosa faccio nella vita?

Sono una persona curiosa e dinamica, con tanta voglia di imparare e di fare; non mi fermo mai! Tra le altre cose mi piace leggere, scrivere, e fotografare. Mi piace lo sport e spesso per me ha effetti quasi terapeutici, soprattutto se a contatto con la natura! Di lavoro faccio la psicologa e nello specifico mi sto occupando al momento di Alzheimer in una RSA, e parallelamente di sostegno psicologico a giovani e adulti in situazioni di fragilità nel mio studio privato. Sto frequentando la scuola di specializzazione in psicoterapia. Della psicologia in realtà mi piace tutto; ho un debole per la psicologia sociale e di comunità e la psicologia transculturale. Mi sono occupata per qualche anno di richiedenti asilo e rifugiati, e di recente mi sono formata sulla psicologia dell’invecchiamento, sano e patologico. Per il resto, che posso dire? Amo viaggiare e coniugare l’esperienza del viaggio con il lavoro a contatto con la comunità locale. Per questo motivo ho sempre fatto esperienza che potessero coniugare la conoscenza di una cultura diversa immergendosi nel territorio, prestando la mia professionalità alla comunità.

Cosa faccio in SSF?

In SSF mi occupo principalmente di selezione e formazione dei volontari in partenza. Inoltre cerco di dare una mano nell'ambito raccolta fondi, anche se per "deformazione professionale" mi viene meglio la parte di selezione e formazione (ho fatto dei corsi di recruiting e mi occupo per il lavvoro che svolgo giornalmente di fare colloqui con le persone). Incastro SSF tra i miei mille altri impegni ma fino ad ora ha funzionato tutto alla perfezione (o quasi!). Nel 2017 ho partecipato con SSF alla progettazione ed attuazione di una ricerca psicosociale in un villaggio in Zambia, Katibunga, dove sono rimasta per tre mesi. La ricerca sta continuando e insieme ad altri colleghi di SSF la supervisiono e costruisco da remoto.

Come ho conosciuto SSF e cosa mi ha spinta a diventare volontaria?

Ho scelto di diventare volontaria con SSF dall'Italia perchè dopo il mio ritorno ho sentito l'esigenza di dare una continuità all'esperienza che avevo fatto. Conoscere chi faceva già parte di SSF mi ha spinto ad interessarmi e fare qualcosa per contribuire alla mission. Essere volontaria per SSF mi da oggi la possibilità di sentirmi parte di un progetto che ammiro e che appoggio, e che si realizza grazie alla collaborazione tra persone che, anche se lontane, riescono a costruire qualcosa di molto bello.

 

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